Segnalazione illeciti

In base a quanto disposto con Legge n.190 del 6 novembre 2012, (cd. “Legge Severino”), dall’articolo 6, comma 2-bis del Decreto legislativo 8 giugno 2001, n.231, e da ultimo dal D.lgs. 24/2023 (in attuazione della direttiva UE 2019/1937), al fine di tutelare l’integrità dell’ente, i soggetti destinatari del Modello Organizzativo e di Gestione, nonché l’utenza e gli stakeholder che sono venuti a conoscenza di condotte illecite, fondate su elementi di fatto precisi e concordanti e rilevanti ai sensi della L.190/2012 o del D.lgs. 231/2001 o di violazioni del Modello, possono segnalare tali circostanze al RPCT e/o all’OdV utilizzando il canale di segnalazione “Whistleblowing” messo a disposizione da Fondazione Sistema Toscana.

CANALE DI SEGNALAZIONE “WHISTLEBLOWING”

Come canale alternativo il segnalante può utilizzare la posta riservata inviando una lettera all’attenzione del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza e/o all’Organismo di Vigilanza con la dicitura sulla busta “Attenzione non aprire riservata personale” alla sede di Fondazione Sistema Toscana:

Via Duca d’Aosta, 9 – 50129 Firenze.

Le segnalazioni possono essere sia anonime, che nominative; in ogni caso è garantita la riservatezza del segnalante, fatti salvi gli obblighi di legge e la tutela dei diritti della Fondazione Sistema Toscana o delle persone accusate in mala fede.

Le segnalazioni devono essere veritiere, puntuali, non generiche e descrivere in maniera circostanziata fatti e persone a cui la stessa si riferisce così da identificare comportamenti illeciti o difformi da quanto previsto dal Modello.

In ottemperanza degli obblighi derivanti dalla normativa nazionale (D.lgs. 30 giugno 2003 n. 196, Codice in materia di protezione dei dati personali) e comunitaria (Regolamento europeo per la protezione dei dati personali n. 679/2016, GDPR) e successive modifiche, Fondazione Sistema Toscana rispetta e tutela la riservatezza dei segnalanti, attuando ogni sforzo possibile e proporzionato per non lederne i diritti.

Come precisato dal D.lgs. 24/2023 l’identità del segnalante e qualsiasi altra informazione da cui essa può evincersi, direttamente o indirettamente, non possono essere rivelate, senza il consenso espresso del segnalante stesso, a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni, autorizzate a trattare tali dati. Nell’ambito del procedimento disciplinare l’identità del segnalante non può essere rivelata, ove la contestazione dell’addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione, anche se conseguenti alla stessa. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza dell’identità del segnalante sia indispensabile per la difesa dell’incolpato, la segnalazione sarà utilizzabile ai fini del procedimento disciplinare solo con il consenso espresso del segnalante alla rivelazione della propria identità.

Le segnalazioni sono conservate con idonee misure di sicurezza per il tempo necessario al trattamento della segnalazione e comunque non oltre cinque anni a decorrere dalla data della comunicazione dell’esito finale della procedura di segnalazione, nel rispetto degli obblighi di riservatezza di cui all’articolo 12 del D.lgs. 24/2023 e del  principio di cui agli articoli 5, paragrafo 1, lettera e), del regolamento (UE) 2016/679  e 3, comma 1, lettera e), del decreto legislativo n. 51 del 2018.

I  dati  personali  che  manifestamente  non  sono   utili   al trattamento di una specifica segnalazione non  sono  raccolti  o,  se raccolti accidentalmente, sono cancellati immediatamente.

La Fondazione si impegna a garantire i segnalanti in buona fede contro qualsiasi forma di ritorsione, discriminazione o penalizzazione, diretta o indiretta.

Ai sensi del D.lgs. 24/2023 “Attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali”, con effetto a decorrere dal 15 luglio 2023, i segnalanti che ritengono di aver subito ritorsioni a causa di una segnalazione fatta, o che hanno riscontrato inerzia nella risposta alla segnalazione, possono inviare comunicazione direttamente ad ANAC tramite il portale accessibile al seguente indirizzo: https://servizi.anticorruzione.it/segnalazioni/#/

ANAC tutela la riservatezza della identità del segnalante, attraverso l’uso di un sistema di crittografia che consente ad ANAC di ricevere le segnalazioni che pervengono tramite il portale e comunicare anonimamente con il segnalante.